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TESTI POETICI
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LE NUVOLE: battiti del cielo
raccolta poetica di Sandra Baruzzi presentazione
di Massimiliani Fabbri, postfazione di Anna
Tabbia
San Giorgio Canavese, ed. Atene del Canavese
(TO),
agosto 2022, pag.146 , € 12.00
“…Sandra
è sia una ceramista che una poetessa, e forse
qui per la prima volta in lei, i due mondi che
poi, ovviamente, separati non sono, viaggiano
insieme, e lei che cerca di catturare le nuvole
con entrambi gli strumenti, con tutte le sue
armi e potenza di fuoco, le parole e la terra,
forse il leggero e il pesante, che servono
entrambi, la scrittura e la manipolazione della
materia plastica. Insieme. Evviva.
Che poi a pensarci un po'
su, è strano decidere di fare le nuvole in
ceramica perché significa farle di terra
bagnata, con un peso, come gonfie di pioggia,
farle asciugare e una volta secche e fragili,
cuocerle e fissarle con il fuoco e il calore.
Chissà se piuttosto che ritirarsi, dentro al
forno s’ingrossano e montano come temporale
estivo in arrivo.
Poi colorarle di smalti e lustri, con il vetro
quindi, altra materia che passa dal calore a uno
stato molle e senza forma fino alla sua
cristallizzazione e coloritura e trasparenza.
Una
pelle quasi pittorica. Vetrificata.
Ghiaccio. Fuoco. …”
dalla prefazione di
Massimiliano Fabbri
“Se l’oggetto del poetare è una nuvola,
inevitabilmente si apre un elenco perché una
nuvola può avere una forma e poi un’altra e
un’altra ancora, che ingenera nuova forma. E
questo in virtù della vitalità metamorfica
intrinseca alla natura della nuvola: la nuvola
si muove, corre veloce, insegue a perdifiato,
prende fiato, cambia di attimo in attimo,
impercettibilmente, esce dai suoi contorni, “smargina”
–dice Baruzzi. Crea una suggestione che le
poesie siano 100 perché 100 sono i canti
della Divina Commedia di Dante e 100 le novelle
della commedia terrena di Boccaccio, il
Decameron; sono cento e potrebbero essere
duecento, mille, duemila, e infatti l’ultimo
componimento è un due punti su pagina bianca.I
due punti ci sono all’apertura di ogni poesia ed
è come se, aperta una porta, se ne aprisse
un’altra, perché le nuvole sono infinite e non
è possibile chiudere una porta per sempre.”
dalla postfazione di
Anna
Tabbia
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TEMPO DI RISACCA
raccolta poetica di Sandra Baruzzi - Anna Tabbia,
note a margine di Paola Novaria.
San Giorgio Canavese, ed. Atene del Canavese
(TO),
febbraio 2021, pag.96 , € 12.00
https://www.atenedelcanavese.it/tempodirisacca/
“Il
titolo che Sandra Baruzzi e Anna Tabbia hanno
scelto per questo volume,
Tempo di
risacca, è forse, insieme alla loro
trentennale amicizia, il solo elemento che leghi
le due raccolte. Se anche non fossero precedute
dai rispettivi nomi, le attribuirebbe
all’impronta chi, negli anni, avesse già
incontrato loro versi, tanto sono riconoscibili
le due voci; e in dialogo, più che non l’una con
l’altra, col proprio percorso di scrittura e di
vita, a ritroso.”
Paola
Novaria
Le nostre sono due voci
diverse in vite spesso lontane: due voci e due
vite che, seppure differenti, si sono
accompagnate e attraversate per circa
trent’anni.
Trent’anni di scuole,
famiglie, arte, pensieri, parole, affetti,
incontri, quotidiane tribolazioni: un blocco di
vita che è tanto ed è niente. Un blocco dalle
fondamenta di cemento armato, che a volte
imprevedibilmente si sbriciola per poi
ricomporsi in forma nuova.
Da tempo abbiamo riflettuto
su questo tempo largo che si allunga, si dilata,
si distende, si infeltrisce, sborda, si
disperde.
Un tempo che è un mare:
immobile specchio d’acqua e poi, al soffiar del
vento, moto di onde che si incrociano, si
fondono, spesso trascinano.
Un po’ si procede
inoltrandosi al largo, un po’ si ritorna; e
guadagnare la riva richiede spesso energia: la
risacca risucchia e travolge.
Per questo il nostro tempo di
risacca è da attraversare seguendo la costa e
lasciandosi cullare dai sui movimenti di
mutazioni, nascite, morti, ricomposizioni.
Finché c’è tempo, finché
siamo nel tempo.
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Buon ......... . amore.
Le 36 poesie contenute
in questa raccolta appartengono a ventitré
poeti, tutti del terzo millennio, diversi per
identità, formazione culturale e professione. La
pubblicazione contiene un CD, dove un gruppo di
attrici e attori dell'O. D. S. di Torino,
valendosi della propria collaudata
professionalità, ha dato voce alle poesie su
base musicale. Per la copertina è stata
realizzata appositamente una ceramica di Sandra Baruzzi.
La prefazione è stata curata da Maria Grazia
Cavagnero,
Torino, ed. ANANKE,
2013, pag.62, € 15.00
Buon
......... . amore.
Tutti noi siamo certamente l'amore di qualcuno (
o lo siamo stati o lo saremo...), ma talvolta
non riusciamo ad esprimere alla persona amata
ciò che proviamo, le nostre più intime ed
intense pulsioni, quelle da scossa elettrica o
da farfalle allo stomaco, tanto per intenderci.
le poesie contenute in questa raccolta vogliono
aprire proprio un ventaglio, ampio e variegato,
su come è espresso, vissuto, sognato,
trasfigurato e sofferto quell'istante di
comportamenti, emozioni, fantasie, bisogni,
stati dell'animo che è chiamato "Amore". Tratto
dalla prefazione.
Sandra Baruzzi è presente con i seguenti
componimenti poetici:
-- All'Elba
-- Capelli folti e bruni
-- L'incontro un geroglifico
-- Bisbigli di amanti |
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RITRARTI raccolta poetica di Sandra Baruzzi - Anna Tabbia,
prefazione di Ugo Cardinale,
Torino, ed. ANANKE,
2012, pag.112, € 15.00
Il titolo di questa raccolta
poetica non è casuale nella ambivalenza
semantica: due volti che si attraggono, due
amiche che si incontrano e cercano nel gesto
pittorico di fermare con il pennello l'una la
ritrosia dell'altra.
Ugo
Cardinale
RITRARTI
nasce dall’idea di tracciare ritratti in poesia
dopo che l’artista ceramista Baruzzi aveva
scolpito e decorato ritratti di volti in
ceramica.
Dalla ceramica al verso.
Ogni faccia è un micromondo, la mappa di un viaggio reale o immaginario
tra identità e differenze. Versi visivi che
rivelano all’ascolto l’immensa varietà della
razza umana.
Parole per ricordare il volto di
qualcuno, sfigurato dal gioco che allunga,
allarga, deforma, riforma, graffia, spacca con
una violenza mista all’ironia,
colora, copre, scopre, ricopre, lucida,
luccica, opacizza.
Ritrarti sta per “ritrarre te”e di te
trarre fuori quanto più ti è peculiare, la tua
essenza, ciò che ti contraddistingue.
Ma, giocando con la parola, “ritrarsi” è anche ritirarsi, tirarsi
indietro. E allora si ritraggono persone,
emozioni, situazioni, oggetti anche per mettere
se stessi in ritirata o almeno non in
primo piano benché, seppur in ritratta posizione, nel ritratto altrui il
nostro comunque affiora.
Un sé altro da sé.
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DI QUALE TERRA?
raccolta poetica di Sandra
Baruzzi con prefazione di Maria Pia Simonetti,
postfazione di Eugenio Pacchioli, testimonianza
di Ennio Rutigliano, lettera aperta di Anna
Tabbia.
Torino,
ed. ANANKE,
luglio 2010, pag. 64 , ill. colori - €
12.00
Con il punto
interrogativo si chiude il titolo, con il punto
interrogativo si chiude ciascuna delle venti
poesie. Ma, a ben vedere, il punto interrogativo
non chiude affatto: spalanca porte, fa entrare
dubbi che a loro volta ne inducono altri.
Due sono i punti fermi della raccolta: il
primo, appunto, la domanda che si autogenera; il
secondo, la terra che è il tema della
riflessione. A proposito del primo Maria Pia
Simonetti nell’intensa prefazione esordisce con
una benedizione ai poeti, che esorta a parlare e
cantare, e che così ammonisce: “ chi ha domande
le scagli addosso agli uomini tuttofare, inceppi
gli ingranaggi delle loro certezze esibite”.
Quello di Sandra Baruzzi è l’elogio
dell’incertezza, che è poi la pulsione a mettere
in discussione – gli altri, se stessa –, per poi
forse ribaltare, dare il giro, reinventare. A
chi nell’atto di dirlo/ accumula incertezza” è,
non a caso, l’esergo della raccolta e le
incertezze risposta non hanno: “ma quale
identità?”, “transitare o sostare?”, “la storia
siamo noi?”, “erranti, dispersi o spaesati?”,
“di quale razza?”, “di quale terra? “Di quale
terra?”, appunto. I confini per delimitarla sono
vaghi. Anzi, la terra ideale – pare suggerire
Baruzzi – è quella senza confini e senza muri, è
quella dello sconfinamento possibile, dove sta
la poesia ma anche la non poesia, dove si può
essere “spettatrice, attrice protagonista,
controfigura e discepola”. Aperte le domande,
aperta la terra: questi i due punti fermi. Si
vieni indotti alla riflessione, accompagnati
alla ricerca-scoperta e travolti dai sentimenti.
Non si può restare indifferenti.
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SCARTAFACCIO-SVELATO
pubblicazione di poesie ed immagini fotografiche
di sculture di carta a cura di Sandra Baruzzi
con note introduttive di Maria Pia Simonetti e
Ugo Nespolo, epitaffio eroicomico di Anna Tabbia
Torino, ed. ANANKE,
novembre 2008, pag. 144, ill. b.n. - €
12.00
La poeta, impacchetta dentro questi fogli di
carta scritti, piegati, ripiegati, dispiegati
versi attuali ed interiori, opere d’arte per dar
forma ed immagine, per mettere alla luce, per
uscire dall’oscurità e s-velare, per narrare una
storia d’amore. “Un amore di corpi e di risate,
un amore manicomio che si nutre (anche) d’arte e
intanto nutre una ricerca artistica densa di
luoghi…torri, fari, dimore”. Versi che ci
porgono un vissuto di sentimenti amorosi della
loro quotidianità, prolungati nel tempo,
caratterizzati da insuccessi e sofferenza,
indossati come cicatrici vecchie e nuove. La
vita è fatta di piccoli gesti quotidiani, le
fiammate confluiscono nel tragico, “nella
perdita”.In queste pagine si racconta
l’universalità amorosa, erotica, sensuale ed
intellettuale del quotidiano, che
inevitabilmente si connota di uno spessore
tragico, “Cento sono le sue facce, cento le
stanze della sua casa e tutte si affacciano sul
“corridoio della follia” che si consuma
senza cercare consolazioni o ricette
alternative.
Nulla è come appare. Forse. Ci sussurra di
incontri, plasma vite e sentimenti che
potrebbero passare inavvertite se non fosse per
l’intensità del sentire che le individua e le
s-vela. Versi ed immagini s’intercalano e fanno
della lettura “una specie di Via Crucis con le
sue stazioni, i suoi lamenti e le sue
preghiere”.
“Architetto instancabile di questa storia
d’amore, Sandra Baruzzi s’interroga sul
tradimento, senza cercare colpevoli e senza
cercare ripari. Ogni mutazione è un tradimento
della forma precedente. Il tradimento è quella
cosa per cui la vita va dove le pare: si sottrae
al nostro controllo e ci lascia pieni di
domande.
Bisogna esplorare se stessi, il nemico è dentro.
Bisogna far luce:
Ingoio la stella-
nel mio interno si illumina la via per il
trasloco della solitudine.
L’augurio di un nuovo inizio, un nuovo approdo
con la consapevolezza disillusa del suo
relativismo e della condizione sempre
sbilanciata e precaria di chi ama
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FORME DELLA TERRA - antologia - Dodici poeti canavesania cura di Sandra Baruzzi e Anna Tabbia
per MANIFATTURATORINOPOESIA - Nuova Poesia
Piemontese Collana "Le Vene"prima
edizione gennaio 2010, Manifattura Torino Poesia
- pag. 244 -
€ 14.00.
Forme della terra è un'antologia poetica, curata
da Sandra Baruzzi e Anna Tabbia, che raccoglie
testi di dodici poeti canavesani, di nascita o
di adozione. Partendo dall'insegnamento di
Dionisotti, si è cercato di precedere ad una
mappatura delle voci sia dei poeti canavesani
doc sia da quelli che, pur provenendo da zone
diverse d'Italia, hanno messo radici in questo
territorio. L'apertura ad ampio raggio, in
conformità con un'innata disposizione
all'accoglienza da parte di questa terra e da
parte della poesia stessa che è superamento di
confini, è confermata dal superamento di
barriere generazionali e linguistiche.
Il trait d'union è sì l'appartenenza -
originaria o acquisita - al Canavese ma è anche
riflessione sulla Terra nel senso più ampio:
dalla terra natale come forma di genuinità e
conseguente nostalgia per il buon senso/tempo
andato alla terra natale come punto di partenza
verso un altrove più o meno definito; dalla
terra respirata
attraverso la voce dei suoi poeti -
Gozzano in primis - a quella percepita
attraverso odori e colori; dalla terra descritta
a quella che è oggetto da cui si prescinde;
dalla terra che riporta alla grandezza della
classicità a quella colta nelle piccole cose,
che implicitamente alludono ad altra grandezza.
Voci diverse, quindi, che dell'eterogeneità
fanno la cifra distintiva del Canavese.
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A CORPO LIBERO in queste pagine con ricerca
autentica ed inquieta,condivide la parola con
l'espressione artistica e testi altri di Piera
Giordano ed Anna Tabbia. Postfazione di Andrea
Di Gregorio, Torino,ANANKE,104 pagg., illb/n €
12,00.
Per Sandra Baruzzi il corpo è innanzi tutto un
luogo, la dimora per eccellenza, la casa dei
nostri sentimenti, delle nostre passioni. I
linguaggi espressivi sono differenti, la
sensibilità e l'attenzione per la materia
vengono sottolineate per il variare delle scelte
ed anche la parola s'aggiunge all'opera d'arte
come ricerca d'espressione.
La parola poetica di Sandra Baruzzi è sospesa
tra sogno e realtà, si intreccia con l'immagine
fotografica, con il dettaglio o l'insieme del
corpo femminile e desidera esplorare la vita
contemporanea: l'esperienza e la storia, il
sociale e la politica, l'individuo e la
collettività, le relazioni famigliari ed amicali
con i suoi repentini cambiamenti a doppio senso,
in andata e ritorno. Desidera osservare,
indagare, conoscere, esplorare, assaporare,
ascoltare ed infine partecipare... vivere in
relazione con gli altri. Nascono inevitabilmente
conflitti per i confini che ci imponiamo e che
ci impongono.
Gli scatti di Piera Giordano fotografano
immagini femminili contraddittorie perché così è
l'universo delle donne, sfaccettature che si
sovrappongono e che ne costituiscono la
ricchezza. L'amore, la maternità, l'incontro, il
legame con le origini sono vissuti con
l'intensità di chi cerca una comunicazione vera.
Scatti come voci che si disvelano. Così la donna
di Anna Tabbia è alla ricerca di un'autenticità
oltre i contorni del corpo come viene percepito
dagli altri, di una relazione-tana in cui
accucciarsi. Ed è proprio nel cuore dove pulsano
le emozioni, i sentimenti, i desideri
contrastanti di donne che non possono essere
inguainate in stereotipi.
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DIMORE DELL'ANIMA pubblicazione con testi di
Piera Giordano ed Anna Tabbia, presentazione di
Mariz Pia Simonetti, Torino ANANKE, 96 pagg.,
ill.colori, € 15,00
Questa pubblicazione nasce dal desiderio di
proseguire la collaborazione da tempo avviata,
perché è un incontro ricco che ci induce a
riflettere sulla nostra diversità e similarità.
Nasce anche, come spesso succede nella vita da
una situazione concreta. Sandra ha partecipato
all'iniziativa artistica " Matte d'Arte", per la
quale ha creato opere da collocare a Villa 5,nel
Parco della Certosa Reale di Collegno. Questo
spazio, che è stato in passato un manicomio, ha
suscitato, in Sandra, momenti di riflessione
sull'anima. Il pensiero è stato trasportato in
fango e creta per la realizzazione di dimore
dell'anima.
Vi sono dimore chiuse in se stesse, altre con
scale che sforano ed ascendono al cielo e che
permettono di fuggire e di tornare, altre che
esprimono la levità e la delicatezza
dell'essere. Tante dimore per l'anima. Anche
Piera ed Anna sono state catturate dal discorso
sulle dimore dell'anima.
Si è concretizzato un incontro, un intreccio di
linguaggi: poesia, scultura ceramica e pittura.
Nella pubblicazione si fondano in un tutt'uno,
un momento di felice intesa fra le artiste,
Piera , Anna e Sandra, che s'esprimono per
lasciarci il loro messaggio. Non è semplice
formulare la definizione di anima. Vi sono
trattati di filosofia e teologici in proposito.
Qualcuno sostiene che si può pesarla. Di certo
l'anima vede attraverso i sentimenti ed i
desideri. Letteralmente anima significa soffio.
Quest'immagine richiama il respiro e la vita.
Insieme hanno ascoltato il respiro che
accompagna la vita e che suscita i fremiti
dell'anima, si sono abbandonate alle sue
visioni.
Ogni verso, ogni immagine invitano ad entrare
nelle dimore. Quindi parole e figure, lettere e
segni, punteggiatura e materia che si muovono al
ritmo che per l'una e per le altre sono il
fluire o l'arrestarsi del tempo, il bruciare e
lo spegnersi della passione, la ricerca della
libertà, il lasciare piccole orme lungo il
proprio, sempre breve, passaggio.
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CON TE STO pubblicazione di poesie , immagini e
fotografie di sculture di opere a cura di Sandra Baruzzi con nota introduttive di Anna tabbia e
prefazioni di Giorgio Barberi Squarotti e di
Enzo Biffi Gentili. Torino ANANKE, 112 pagg.,
ill. colori € 15,00.
Questa pubblicazione vuole testimoniare
l'incontro artistico tra Sandra Baruzzi
(artista- ceramista) e Piera Giordano
(scrittrice) valorizzando una realtà
artistico-culturale del territorio. Si è
concretizzato un incontro, un intreccio di
linguaggi: poesia, scultura ceramica e pittura.
Nella pubblicazione si fondano in un tutt'uno,
un momento di felice intesa fra le due artiste,
Piera e Sandra, che s'esprimono per lasciarci il
loro messaggio fantasioso e creativo, per
comunicarci della libertà, del viaggio, della
passione. Dai loro pensieri più intimi, quelli
che la memoria personale ha coltivato e
conservato, prendono forma e vita i versi e le
sculture.
Nessun oggettivo rapporto fra i loro ricordi,
solo alcune tracce comuni che si traducono in
versi, diventano immagine con disegni e prendono
forma con sculture. Scultura e parola suscitano
emozione visiva, tattile, sonora, risvegliano i
moti dell'anima, i pensieri più intimi ed
universali, ci lasciano traccia degli
accadimenti della vita, del suo complesso
stratificarsi, aggrovigliarsi con eventi,
emozioni e sogni.
Ogni verso, ogni immagine vogliono riempirci di
stupore, di curiosità, di gioco ed
immaginazione.
Così ci s'imbatte in stelle luminose, in case
animate, in onde vorticose, in mezze lune, in
luoghi conosciuti ed immaginari, tutto sempre
avvolto da un alone magico che corre sul filo
teso e sottile fra realtà e sogno. Filo teso a
cogliere, a cercare di capire il proprio
sentire, per vivere e non solo sopravvivere.
Una danza comune che, Piera e Sandra, vivono
ciascuna a modo suo, seguendo il proprio passo,
sui temi che comuni lo sono da tempo e per
questo risultano popolari. Quindi parole e
figure, lettere e segni, punteggiatura e materia
che si muovono al ritmo che per l'una e per
l'altra sono il fluire o l'arrestarsi del tempo,
il bruciare e lo spegnersi della passione, la
ricerca della libertà, di lasciare piccole orme
lungo il proprio, sempre breve, passaggio.
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BALLATA DI PENSIERI E IMMAGINI libro
d'arte, opera unica, collezione privata.
Una parola a seguire un'immagine, il libro
d'artista è frutto di più persone con pensieri e
sentimenti diversi. Ogni testo è al tempo stesso
segno, disegno, dipinto.
Le relazioni instaurate, le connessioni,
dell'opera unica, sono il frutto di un processo
organico elaborato dal gruppo di amici che hanno
per collante la passione per la comunicazione e
per i suoi flussi.
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